Alessandria Calcio, la conferenza stampa di Fabio Artico (prima parte)

11.05.2022 17:00 di  Redazione GrigiOnLine   vedi letture
Fabio Artico
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Fabio Artico
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Fabio Artico, diesse dell’Alessandria, ha incontrato oggi i mass media in una conferenza stampa molto attesa. Artico ha tracciato un bilancio dell’esperienza tra i cadetti ma non ha assolutamente parlato del futuro, né suo della squadra.

In una stagione nella quale la squadra che io dirigo dal punto di vista tecnico è retrocessa è evidente chi io abbia fatto degli errori. Sono passati cinque giorni dalla retrocessione e sono stati giorni difficili per me dal punto di vista emotivo. Ogni giorno trasformo rabbia, delusione ed amarezza in una riflessione sul mio operato. Mi ritengo umile e so di avere sbagliato. Quali errori? Valutazioni tecniche e valutazioni di gestione, c’erano momenti di difficoltà nei quali potevo intervenire. Ma non mi pare il caso di fare nomi e cognomi”.

Artico ha parlato di momenti di difficoltà. “Al di là del fatto che la retrocessione è arrivata all’ultima giornata perdendo la serie B per un punto dopo un campionato che ci ha visto iniziare pagando lo scotto della categoria. Con il lavoro abbiamo cominciato a fare buone prestazioni e risultati ma nella seconda parte, ed in quella finale, del campionato siamo andati in difficoltà. Le valutazioni che ho sbagliato sono di tipo tecnico, potevo scegliere qualcosa di diverso ma me ne accorgo ora. Potevo attivarmi in maniera diversa in alcune situazioni che ho ritenuto di lasciar correre oppure nelle quali sono intervenuto in maniera più forte. Bisogna fare un’analisi intellettualmente onesta. Nella valutazione tecnica che io posso sbagliare la domanda che mi faccio è se ho dato tutto affinché un giocatore esprimesse il suo pieno valore. È lì che probabilmente potevo fare meglio”.

I primi nomi chiamati in causa dalle domande sono quelli di Ariaudo e Barillà, arrivati da svincolati. “Sono arrivati il 25 febbraio dopo percorsi molto simili, cioè una lunga inattività, e non erano pronti per giocare. Qui si torna al discorso che stavo facendo. Probabilmente non sono riusciti ad entrare in un meccanismo già rodato, di contro avremmo dovuto sfruttarli meglio. Ci dovevano portare un po’ dell’esperienza che ci era mancata. Si fanno scelte, giuste o sbagliate che siano”.

Uno dei temi affrontati ha riguardato le risorse a disposizione della direzione sportiva. “Dal punto di vista economico il budget della società era da squadra di medio-bassa classifica che doveva lottare per salvarsi. Dopodiché la storia è piena di situazioni nelle quali si riesce ad ottimizzare il lavoro anche spendendo meno. Sicuramente abbiamo pagato il fatto di essere arrivati tardi in serie B. E l’Alessandria si è ritrovata in una serie B come quella di quest’anno dove la competizione era molto alta. Ci sono società con potenziali economici enormi. Per esempio il presidente del Vicenza Rosso ha rilasciato un’intervista nella quale ha affermato di aver dato, a gennaio, mandato al proprio direttore di comprare chi voleva con un budget illimitato. Noi ci siamo trovati a competere con realtà più strutturate e più grosse di noi. Ma questo non è un alibi per la retrocessione. Potevamo salvarci, ci è mancato un pezzettino che deve essere ricercato in tutte le componenti. La società ha dati il budget che riusciva a dare, probabilmente ha peccato di strategia e di inesperienza. Io, come direttore, probabilmente ho sbagliato in alcune valutazioni e nel non portare alcune strategia alla società. L’allenatore ha sbagliato delle formazioni e, probabilmente, delle gestioni. Ed i giocatori hanno sbagliato in alcuni momenti nei dettagli e nelle letture delle partite. Qui siamo retrocessi tutti, non c’è qualcuno che si può tirare fuori. Questo, al di là di ciò che avverrà che in questo momento non sappiamo, deve diventare un momento di crescita per tutti. La sconfitta deve essere vissuta così. Se ciascuno di noi si fa un esame di coscienza, si mette in discussione e rivive i propri errori, probabilmente saremo più forti domani per ricostruire qualcosa e ritornare magari in serie B. O, comunque, ciascuno farà la propria carriera e dovrà essere migliore di come è stato quest’anno. In questi giorni sto pensando agli errori che potevo non fare io. Certo mi sarebbe piaciuto avere il budget del Monza, ma io sono ad Alessandria e probabilmente al Monza non prendevano me, c’era Galliani. Tutto è è relativo...”.

(segue) 

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