Alessandria Calcio, la conferenza stampa di Fabio Artico (seconda parte)

11.05.2022 17:43 di Redazione GrigiOnLine   vedi letture
Fabio Artico
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Fabio Artico
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Proseguiamo il report dell’odierna conferenza stampa del diesse dell’Alessandria Fabio Artico (leggi anche Alessandria Calcio, la conferenza stampa di Fabio Artico (prima parte)).

Come accennato Artico non ha parlato del futuro. “Il presidente si è preso del tempo per riflettere e capire il futuro. Ho un contratto che mi lega all’Alessandria per altri due anni ma in questo momento non sto pensando a cosa avverrà tra 15-20 giorni. Io sto ancora riflettendo su ciò che è stato, su ciò che ho vissuto, su cosa potevo fare meglio. Quando il presidente darà indicazioni farò riflessioni su quello che sarà il futuro”.

Campagna acquisti cominciata in ritardo. “La programmazione di una categoria e di una squadra si fa a fine maggio, a volte anche prima. Il fatto di essere andati in serie B il 17 di giugno non mi ha dato la possibilità di potermi muovere con anticipo. Non si possono chiamare procuratori o società di serie A, per i prestiti, oppure di serie B e C dicendo ‘Se vado in serie B, mi tieni quel giocatore?’. Primo perchè porta anche un po’ male e poi perchè non si ha credibilità. Non ci si può muovere con largo anticipo su una cosa difficile da programmare. E poi siamo partiti con alcuni giocatori che volevamo sostituire ma dovevamo sostituirli all’interno di un equilibrio economico, perciò finché questi ragazzi non uscivano non potevamo fare entrate. Non è stato così facile organizzarsi per la serie B, non erano tutti lì che aspettavano noi. Anzi… Partendo così tardi bisogna muoversi velocemente ma, ripeto, sempre all’interno di equilibri”.

Il mercato di gennaio con soli prestiti. “La scelta è stata di equilibrio e sostenibilità economica, finanziaria, strategica. C’è poco da girarci intorno. Siamo arrivati a gennaio dopo un ciclo di partite che ci hanno portato punti e buone prestazioni. Ma non pensavamo di essere salvi, eravamo quasi neanche usciti dalla zona retrocessione. Abbiamo fatto il mercato che potevamo fare prendendo profili in linea con le strategie”. 

Come sono avvenute le scelte. “Non c’è uno standard. L’allenatore fornisce indicazioni tecniche e di caratteristiche e poi il direttore, con le sue conoscenze e con le disponibilità della società, va a cercare profili coerenti con le richieste. Io e Longo ci siamo confrontati più che quotidianamente. La gestione durante l’anno è stata pienamente condivisa anche se ovvio che possano esserci state discussioni e confronti. Di solito un allenatore tende sempre a volere i giocatori più forti ma che hanno il problema che costano sempre tanto. Certamente tutto è stato condiviso tra società, direttore ed allenatore”.

Il noviziato in categoria per Artico come diesse. “In B ci ho giocato nella preistoria e non c’entra niente. Mi sono reso conto che finchè non vivi in maniera diretta un categoria non puoi conoscerla. Il problema non è la preparazione. Io vedo 250-300 partite all’anno, se non di più. Ma guardarle è un conto, viverle in prima persona, vedere gli allenamenti della propria squadra che sta in quella categoria ti fa cambiare le valutazioni. È ovvio che ho pagato in noviziato in serie B. Le difficoltà che ho riscontrato, in questa serie B e con le squadre con le quali eravamo in competizione, sono riferite al fatto che l’Alessandria partiva come una società novella della serie B, dopo 50 anni che non c’era. Basta scorrere la lista e la storia delle squadre per capire che noi partivamo sempre da un gradino più basso”.

Si torna a parlare del mercato di gennaio con l’uscita di Arrighini. “Al suo posto è arrivato Fabbrini, che ha caratteristiche diverse. Dal punto di vista numerico, probabilmente, potevamo prendere un giocatore in più. Con i se e con i ma è sempre difficile scrivere la storia”.

> leggi qui la prima parte della conferenza stampa di Fabio Artico

> leggi qui la terza parte della conferenza stampa di Fabio Artico

(segue)