Una vittoria tira l’altra

23.03.2021 12:30 di  Fabrizio Pozzi  Twitter:    vedi letture
Una vittoria tira                                                l’altra
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© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Nel giro di cinque giorni l’Alessandria vince due scontri diretti contro avversarie che la precedevano in classifica e prova a dare una svolta alla propria stagione. Le avvisaglie già c’erano state giovedì con il Renate, quando la squadra aveva reagito compatta alla brutta sconfitta di Piacenza. Ieri sera i grigi si sono ripetuti, anzi superati, sfoggiando la prestazione più convincente del loro campionato. Come con il Renate anche a Vercelli l’Alessandria si è imposta su quello che avrebbe dovuto essere il terreno preferito dagli avversari, cioè quello del ritmo e della mentalità, dimostrando nuovamente e coi i fatti di essere scesi in campo con la convinzione di poter vincere contro un avversario che non perdeva da 15 partite. Convinzione, e questa non è cosa da poco, che non è stata scalfita neppure da un rigore sbagliato da Eusepi nella fase iniziale della partita

In tutto questo è indiscutibile che l’impronta di  Moreno Longo è stata evidente come mai finora. Una prestazione come quella del ‘Piola’ si spiega soltanto se la gara è stata preparata nei minimi dettagli, se i giocatori sono stati motivati al punto giusto e se sono pronti sul piano atletico oltre che su quello mentale.

Certamente il capolavoro è stato fatto sul piano tattico presentando un 3-4-3 che ha sorpreso gli avversari ed ha spaccato la partita grazie alle accelerazioni di Mustacchio, a tratti incontenibile nel ruolo di attaccante esterno. Ovvio che un giocatore del genere, liberato da compiti difensivi e con una porzione di campo più ridotta da coprire, può diventare devastante in serie C. Ma il tecnico non si è limitato solo a preparare al meglio la gara, ma ha manifestato una volta di più la capacità di leggere le partite, con scelte lucide nei momenti cruciali dell’incontro come per esempio quella di abbassare Parodi sulla linea dei difensori  oppure quella sostituire un giocatore subentrato  perché ammonito.

Guai, a questo punto, mettersi a fare tabelle, guardare al calendario o fare inutili voli pindarici. L’unica cosa da fare è affrontare, una per volta, le sei partite che mancano al termine della regular season interpretandole come le ultime due giocate. Il resto sarà solo una conseguenza…

Ovviamente non sappiamo se il successo del ‘Piola’ si trasformerà in una rondine che fa primavera. Ma la giustificata soddisfazione dei tifosi è immediatamente apparsa palpabile in tutte le espressioni che sono loro consentite – in pratica solo i social network – e certamente anche il presidente Di Masi avrà giustamente ritrovato il sorriso. Lo avremmo potuto scrivere anche quando le cose andavano meno bene di adesso, ma pensiamo sia più giusto farlo ora. Quando una squadra deve raggiungere un obiettivo, per giunta  dichiarato, ciascuno deve fare la sua parte. Il presidente di una squadra di calcio non gioca le partite, non studia tattiche né prepara i giocatori. E, fondamentalmente, nemmeno li sceglie. In questo complesso meccanismo il ruolo del presidente di una squadra di calcio, sostanzialmente, è uno solo. Ossia quello di mettere tutte le altre componenti  nelle migliori condizioni possibili per raggiungere, appunto, l’obiettivo. Crediamo che, avendo messo a disposizione risorse praticamente illimitate per la categoria, il presidente dell’Alessandria abbia sicuramente fatto la sua parte. Indipendentemente da come finirà questa stagione.