Ripartire. Ma da cosa? (prima parte)

Inutile dire che ora la parola d’ordine è ripartire.
Certo la ferita è ancora troppo fresca e profonda, perciò si rischia di perdere lucidità nell’analisi. Ma da qualcosa bisogna pur ripartire. E bisogna farlo al più presto, considerando che manca meno di un mese (!) all’avvio della prossima stagione agonistica.

Cominciamo con il dire che siamo convinti sia il caso di cominciare con la cosa più difficile.

Il modo migliore per ripartire, infatti, sarebbe quello di recuperare la fiducia dei tifosi. Di tutti i tifosi. Dallo zoccolo duro, a coloro che si sino riavvicinati ai grigi, passando per quelli che la passione per l’Alessandria l’anno conosciuta in tempi recenti o recentissimi. Quello cioè che, senza troppa fantasia, ci siamo abituati definire il “popolo grigio”. Popolo grigio che, senza distinzioni di sorta, è stato costretto dai risultati a trasformare la fiducia in diffidenza.

Dire che la delusione delle ultime tre stagioni si somma a tutte quelle precedenti, purtroppo, è riduttivo. Crediamo sia più corretto dire che la delusione delle ultime tre stagioni moltiplica in maniera esponenziale quelle precedenti. Proprio perché, in un crescendo di ambizioni dichiarate, il risultato finale è sempre lo stesso.  

Molti lo hanno già sottolineato, ma ci piace ricordare una volta di più che l’Alessandria Calcio, e lo dice il nome stesso, è prima di tutto una squadra di calcio. E, solo dopo, un’impresa commerciale. La principale differenza tra una squadra di calcio ed un’impresa commerciale è che i risultati sportivi della prima condizionano – esaltandoli o affossandoli… – quelli della seconda.

(continua…)