La cognizione di causa ed il senno di poi

23.02.2022 12:30 di  Fabrizio Pozzi  Twitter:    vedi letture
La cognizione di causa ed il                 senno di poi
GrigiOnLine.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Quando un allenatore opera delle scelte, di norma, lo fa con profonda cognizione di causa. È evidente che per decidere che tipo formazione schierare e quali interpreti utilizzare un allenatore, insieme al suo staff, può contare su svariati elementi che invece non sempre sono nella disponibilità di chi, come noi o come i tifosi, può analizzare le scelte fatte soltanto a posteriori con quello che si definisce comunemente il senno di poi.

Giusto per fare degli esempi un allenatore, tra le altre cose, innanzitutto considera la rosa che ha a disposizione vagliando attentamente la condizione fisica e quella atletica di ciascun elemento, poi valuta le caratteristiche degli avversari e, eventualmente in funzione di queste, decide quale tattica da adottare e, in molti casi, non deve trascurare la situazione disciplinare in ottica dei futuri impegni.

A giochi fatti tutti possono valutare soltanto l’esito che hanno avuto le decisioni assunte dall’allenatore – spesso lo si fa guardando solo il risultato – ma non la metodologia che le ha indotte.

Dopo i buoni risultati contro le prime della classe, arrivati non più tardi della settimana scorsa, nelle ultime due gare i grigi hanno nuovamente evidenziato alcune dei fattori (purtroppo negativi) che stanno caratterizzando la loro stagione. L’Alessandria è una squadra che fa piuttosto fatica a recuperare quando si trova in svantaggio, come accaduto ad Ascoli, e ne fa almeno altrettanta quando invece deve difendere un vantaggio – spesso meritatamente ottenuto – come successo ieri con il Perugia. Il tutto condito e, soprattutto, condizionato da errori individuali (disattenzioni, ingenuità, svarioni… chiamateli come volete, la sostanza purtroppo non cambia) che agevolano il compito degli avversari.

Ma non è il momento di fare processi sommari, piuttosto bisogna tornare a considerare quanto di buono questa squadra ha fatto nonostante abbia limiti come quelli appena citati. Oltre a questi, evidentemente ci sono anche delle doti altrimenti non si spiegherebbe il fatto che i numeri, al momento, tengono ancora l’Alessandria in lotta per la salvezza anche se il 'panorama' è un po’ diverso da quello del quale potevamo godere giusto sette giorni fa dopo il pareggio con il Lecce.

E a proposito di lotta per la salvezza, in attesa che oggi si giochi il derby calabrese tra Crotone e Cosenza, assume particolare rilievo il match che l’Alessandria giocherà sabato prossimo al ‘San Vito-Marulla’ proprio con il Cosenza. Nessuno degli addetti ai lavori potrà mai definire decisiva una partita quando ne mancano ancora 13 alla fine della campionato. Ma, in cuor nostro, sappiamo bene quale basilare importanza potrà avere questa sfida nell’economia del campionato delle due squadre…

Un ultima notazione riguarda gli striscioni esposti ieri al ‘Moccagatta’. Da quello per celebrare i 110 anni di storia dell’Alessandria esposto dalla Gradinata Nord a quello, molto evidente, sempre nel cuore pulsante della tifoseria grigia che manifestava solidarietà a Christian Melis, per finire con quello che i tifosi del Perugia con un apprezzabile gesto hanno indirizzato alla memoria dell’indimenticato tifoso grigio Enzino Spinello.

Perchè il calcio, in fondo, non è solo uno sport…