Esoneri, conferme e lavoro, lavoro, lavoro

23.10.2017 13:00 di  Fabrizio Pozzi   vedi letture
Luca Di Masi
GrigiOnLine.com
Luca Di Masi
© foto di Fabrizio Pozzi

Alessandria e Pisa hanno scelto di arrivare al loro confronto seguendo due percorsi opposti, ma in entrambi i casi l’obiettivo dei due presidenti era quello di responsabilizzare i giocatori.

Luca Di Masi ha puntato tutto sulla conferma del tecnico Cristian Stellini per sgombrare il campo da ogni altra ipotesi. Giuseppe Corrado, invece, ha scelto di esonerare mister Carmine Gautieri sostituendolo, provvisoriamente, con l’allenatore della Berretti Michele Pazienza.

Da una prima lettura dell’esito del match, 2-0 per i nerazzurri, potrebbe apparire evidente che la scelta giusta l’abbiano fatta i toscani.

Ma siamo davvero sicuri che l’esonero del solo Stellini avrebbe potuto essere la soluzione?

Rileggendo a ritroso le scelte del tecnico, sia per quanto riguarda gli uomini che i moduli e non solo nella partita di ieri, si capisce che in molti casi queste sono state dettate dalla necessità di individuare soluzioni ad un problema di fondo che ha origine nella costruzione della squadra e che, forse, potrà essere parzialmente risolto solo a gennaio.

La sostanza è che l’Alessandria tira poco in porta, segna ancor meno, è carente in fase difensiva e non mette in difficoltà gli avversari. Si badi bene, se non cambiano le cose, questo è l’identikit di una seria candidata a retrocedere tra i dilettanti.

In questa situazione l’unica ricetta che può proporre lo staff tecnico (inteso come mister e diesse) è il lavoro. Ne sentiamo parlare da tempo e non mettiamo in dubbio che questo venga svolto con il massimo impegno. Ma a parlare per tutti, come sempre accade, sono i risultati. E allora, partendo proprio dalla consapevolezza espressa da Pasquale Sensibile che ha parlato di “abbassare l’asticella degli obiettivi stagionali” (che tradotto significa che ora bisogna giocare per salvarsi), la vera domanda è se questo staff tecnico, senza altre frecce al proprio arco oltre al lavoro, sarà in grado di adeguare la squadra alle nuove esigenze. Soprattutto quando coloro i quali scendono in campo sembrano limitarsi a svolgere il proprio compitino e basta.

Certamente non è così, ma l’impressione è che nessuno sappia davvero cosa fare e, tornando a quanto si diceva in apertura, il timore è che si cerchi di non fare scelte per paura di sbagliare ancora o, peggio, per paura di ammettere i propri errori.

Con i risultati che, usando un eufemismo, tardano ad arrivare per il presidente Luca Di Masi scegliere di non intervenire non equivale solo a non fare una scelta e basta.

Scegliere di non intervenire rappresenta di per sé una scelta...