Cristian Stellini, profilo di un allenatore esordiente

23.06.2017 10:34 di  Federico Capra  Twitter:    vedi letture
Cristian Stellini, profilo di un allenatore esordiente
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© foto di Federico De Luca

Se cercate l'ufficialità dovrete aspettare sino al primo pomeriggio di lunedì 26 giugno. È questa la data scelta in cui Luca Di Masi spiegherà che Alessandria ha in mente per la stagione 2016/2017. Ma anche per presentare il primo importante tassello. Quello dell'allenatore che, nella tarda serata di ieri, ha anche un nome e un cognome: Cristian Stellini (leggi qui le nostre anticipazioni). Un profilo inaspettato e tutto da scoprire.

PRIMI PASSI. Nato in provincia di Milano - per la precisione a Cuggiono - il 27 aprile 1974, Stellini diimostra sin da piccolo di avere una spiccata propensione per le attività sportive. Prima l'atletica leggera come mezzofondista, poi il calcio nell'oratorio Don Bosco. Ed è proprio in quegli anni che, appena 13enne, esordisce con la Vanzaghellese nel campionato Esordienti. Poi l'approdo alla Pro Patria e il successivo passaggio alla Castanese. La svolta arriverà solo durante l'adolescenza quando l'allora ds del Novara Roberto Bacchin lo porta in Piemonte.

L'ESORDIO. Difensore roccioso e dal buon senso tattico, Stellini entra di fatto nel mondo del calcio professionistico nel 1992. A farlo esordire in serie C sarà Luigi Delneri che lo vorrà anche, dopo un anno alla Spal dove sfiora una clamorosa promozione in B, alla Ternana. E proprio con gli umbri disputa il suo primo campionato cadetto nella stagione 1999/2000. Poi un costante 'pellegrinaggio' tra le squadre del Nord Italia. Como, Modena e Genova per chiudere, questa volta in Meridione, la sua carriera al Bari.

DA ALLENATORE. Ed è in terra pugliese che conosce Antonio Conte, il tecnico che lo vorrà con sé come assistenze nelle sue avventure sulle panchine di Siena prima e Juventus poi. Ma proprio nella prima stagione con i piemontesi, Stellini rassegna le sue dimissioni con una lettera indirizzata direttamente al presidente Andrea Agnelli. Nello scandalo calcioscommesse che fece tremare l'italia, infatti, c'era di mezzo anche lui. Almeno secondo gli inquirenti.

I GUAI GIUDIZIARI. Un periodo difficile iniziato con il deferimento da parte della procura federale guidata da Stefano Palazzi il 26 luglio 2012 per illecito sportivo (Albinoleffe-Siena) e omessa denuncia (Novara-Siena).
Il 1º agosto la Commissione Disciplinare accoglie la richiesta di patteggiamento a 2 anni e 50 mila euro concordata tra il Procuratore Palazzi e i legali dell'ex giocatore. Il 3 agosto dello stesso anno viene accolto un secondo patteggiamento richiesto da Stellini per quanto riguarda il filone della procura di Bari. Al giocatore vengono accordati 6 mesi di squalifica in continuazione alla precedente sentenza.
Il 4 luglio 2013, nell'ambito dell'inchiesta Bari-bis sul calcioscommesse, Stellini patteggia una pena a 6 mesi di squalifica in continuazione della precedente per un totale di 3 anni complessivi lontano dai terreni di gioco. Il 9 febbraio 2015 la procura di Cremona termina le indagini e formula per lui l'accusa di Frode Sportiva per la partita Albinoleffe - Siena 1-0 insieme ad alcuni giocatori del siena , Stellini non è stato ritenuto partecipe dell'associazione a delinquere.
Scontata la squalifica di 3 anni, il 25 agosto 2015 viene di nuovo deferito dal Procuratore Federale Stefano Palazzi per l'omessa denuncia di Siena-Varese 5-0 del 21 maggio 2011: Stellini avrebbe rifiutato la combine propostagli dal presidente bianconero Massimo Mezzaroma senza però denunciare il fatto alle autorità.

IL RITORNO IN PANCHINA. Chiuse le vicende giudiziarie il tecnico è tornato ad allenare nel 2015 sulla panchina della Primavera del Genoa. Poi il grande salto. Appetito da Chelsea, ancora come collaboratore di Conte, Pordenone e Alessandria sceglie la panchina dei grigi dalla quale viene esonerato il 20 novembre dopo la sconfitta casalinga contro la Viterbese.