Moreno Longo: “Quando il livello si alza i particolari fanno la differenza”

29.03.2021 08:30 di  Redazione GrigiOnLine   vedi letture
Moreno Longo
Moreno Longo
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Alessandria sempre più convincente e, dato non del tutto scontato, capace di esaltare il divario che c’era sulla carta con la Lucchese. Il tecnico dei grigi Moreno Longo, nella consueta videoconferenza stampa post-partita, ha analizzato così l’esito del match con la Lucchese. 

Nei primi minuti la squadra aveva approcciato molto bene creando diverse situazioni per andare in vantaggio. Invece siamo andati in svantaggio su rigore e non è mai scontata la reazione che abbiamo avuto, che è stata importante ed ha messo la partita su altri binari. Ci teniamo un’altra buona prestazione all’interno della quale si potevano fare cose ancora migliori. Vedi i due gol presi che mi fanno arrabbiare, e non poco, e sono conseguenza di ingenuità che potevano essere evitate. Una squadra come la nostra deve pretendere la cura del dettaglio, quando il livello si alza i particolari fanno la differenza”.

Eusepi e la disperata ricerca del gol. “L’errore che si poteva dopo il 4-1 era quello di andare a cercare gloria personale - ha affermato Longo rivolgen dosi a tutta la squadra e non solo ad Eusepi - che non porta da nessuna parte. Abbiamo iniziato a giocare meno di squadra, perdendo la coralità che ci aveva portato al largo vantaggio. Anche questo è un aspetto su cui migliorare, sono sicuro che sarebbero arrivate molte più occasioni lavorando d’insieme. Ricercare il gol a tutti i costi andando a snaturare quello che si è preparato diventa difficile. Bisogna capire che la squadra viene sempre prima di tutto”.

Alessandria che crea molte più palle gol rispetto al passato. “Non è solo il tridente davanti, con il Renate avevamo ancora le due punte. A fare la differenza è la convinzione in quello che si fa, cioè il ‘come’ si vanno a fare le cose. Persino la partita con l’Albinoleffe (vinta al 93’ con col di Di Gennaro, n.d.r.) è stato uno step importante per noi. La costruzione era discreta, ma non aveva quel nervo finale che permettesse di chiudere la gara, anche se dopo il loro pareggio, in 9’, abbiamo creato 9 palle gol. Perciò mio auguro che i miei giocatori abbiano percepito che l’importante è ‘come’ si fanno le cose. Nelle ultime partite sto vedendo rabbia e cattiveria anche negli ultimi 30 metri, elementi che permettono di essere più incisivi di prima”.

Rispondendo alle domande mister Longo ha approfittato per tessere gli elogi e, nel contempo, stimolare Bruccini, grande protagonista contro la sua ex squadra. “Sono contento per la sua prestazione, è questo che ci aspettiamo da un giocatore come lui. Adesso deve continuare, una volta trovata questa condizione psico-fisica un giocatore come lui deve spostare gli equilibri in termini di personalità e spessore sia per la sua esperienza sia per le sue qualità. Mi auguro che per lui questo sia l’inizio di un percorso importante”.

Anche Macchioni, che pare essere stato identificato come sostituto di Sini il quale ha chiuso anticipatamente la stagione, ha ben impressionato. “Non è mai facile farsi trovare pronti in un momento particolare come questo. La posta in palio è alta ed di un ragazzo così giovane, che si è trovato buttato dentro dopo pochi minuti con la Pro Vercelli ed oggi ha giocato dall’inizio, ci teniamo il positivo della prestazione sapendo che notevoli margini di miglioramento. Quello che gli chiediamo è insistere sulla personalità, sul coraggio nonostante la giovane età perchè ha buone qualità e, per questo, deve lavorare con fiducia. Lo step che deve fare è più mentale che tecnico”.

Si poteva lavorare meglio in entrambe le situazioni - ha concluso Longo tornando ai due rigore concessi alla Lucchese - abbiamo gestito male una seconda palla sul primo perdendo la possibilità di seguire il taglio di Nannelli senza fare scelte. Il secondo, invece, è nato da un disimpegno troppo leggero di qualche minuto prima da parte di Di Gennaro che aveva gestito una palla con poca attenzione. Nell’uno contro uno, poi, il rigore può anche nascere, ma le avvisaglie c’erano state prima con passaggi che non avevano più la stessa intensità”.