Pontedera-Alessandria 0-0, le pagelle dei grigi di Longo
Per la quinta volta consecutiva l’Alessandria non riesce a vincere (leggi anche Pontedera-Alessandria 0-0, poche emozioni al 'Mannucci'). Queste le nostre pagelle.
Pisseri 6,5: sollecitato a più riprese dagli avversari, si disimpegna con qualche patema ma riesce a mantenere inviolata la propria porta.
Prestia 6,5: attento a presidiare la zona di competenza, prova a cercare fortuna anche in proiezione offensiva senza esito
Di Gennaro 6,5: da l’impressione di essere sempre sicuro e guida bene il reparto arretrato
Sini 5: qualche incertezza di troppo non capitalizzata, per sua fortuna, dagli avversari. Rari invece i buoni spunti finalizzati ad assistere gli attaccanti
Chiarello 6: adattato nel ruolo di esterno destro, fatica un po’ a far sviluppare la manovra dalla sua parte ma ci mette apprezzabile impegno.
Casarini 6: ordinato in mediana, non trova però i tempi giusti per inserirsi e si limita all’interdizione.
Giorno 5,5: dovrebbe tentare qualche verticalizzazione in più, invece si accontenta di tocchi laterali che non spostano gli equilibri del gioco (dal 69’ Gazzi 6: pur con compiti un po’ diversi rispetto al compagno che rileva, entra immediatamente nel match).
Di Quinzio 6: il ritmo della gara non è elevatissimo e lui ne approfitta per esprimersi con qualche giocata interessante. Cala vistosamente alla distanza.
Celia 5,5: si propone con buona continuità, ma raramente riesce a rendersi pericoloso (dal 69’ Frediani 6: meno incisivo di altre volte, la difesa di casa lo contiene bene).
Corazza 5: poco coinvolto, spesso è anticipato dalla difesa di casa (dal 66’ Stanco 5: il suo ingresso muta praticamente nulla nell’evanescente attacco dei grigi).
Arrighini 5,5: svaria molto per il campo e, da buon ex, prova a essere il più temibile – per così dire – dei suoi senza, però, riuscirci.
All. M Longo 5,5: decide di confermare il 3-5-2 allargando Chiarello a destra. Pur mantenendo lo stesso assetto, comunque, la squadra fatica a costruire e rimanda ancora una volta l’appuntamento con la vittoria. Anche se bisogna riconoscere che con era facile sopperire alle molte assenze