Moreno Longo: “Pazzesco non aver vinto. Peccato lo stadio semivuoto”.

02.03.2022 08:30 di Redazione GrigiOnLine   vedi letture
Moreno Longo
Moreno Longo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Un pareggio fortemente voluto fa ripartire l’Alessandria dopo tre sconfitte. I grigi hanno dominato la partita con il Como ma hanno trovato il gol dell'1-1 solo nei minuti finali. Il tecnico dei grigi Moreno Longo ha commentato così, in conferenza stampa al termine del match.

Sono orgoglioso perchè questo è un gruppo che, come ho già sottolineato, sta dimostrando dei valori incredibili di spessore umano, di attaccamento alla maglia, di senso di appartenenza, di volontà, di abnegazione. Quando vedo questo, associato alla qualità della prestazione, bisogna essere orgogliosi. Poi c’è il rammarico, è pazzesco non averla vinta ma il calcio rimane lo sport più bello anche per questo motivo. Mi viene difficile spiegare l’1-1, non ricordo partite di quest’anno con così tante occasioni. È stato un assedio dal primo all’ultimo minuto e voglio sottolineare che anche in undici contro undici la squadra stava producendo molto come mole e qualità del gioco, come intensità ed occasioni. È comunque un bel punto per ripartire nel nostro cammino. Rimarco ora una cosa che avevo già ribadito dopo la partita con il Cosenza. I ragazzi stanno dando il massimo e vanno sostenuti ed aiutati, stanno lavorando duro per raggiungere l’obiettivo. Vanno elogiati per l’atteggiamento ma non solo perchè è venuto fuori un punto, la squadra ha sempre lottato anche nelle sconfitte. Forse posso imputare due partite finora interpretate male, non di più. Bisogna continuare ed essere resilienti, mancano 11 partite e l’obiettivo è ancora alla nostra portata. Sappiamo benissimo che ci sarà da lottare fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata e siamo pronti a farlo. Se ci sarà qualcuno più bravo di noi dovrà dimostrarlo sul campo”.

Curiosamente il rigore per il Como è arrivato poco dopo che i lariani erano rimasti in dieci per l’espulsione di Parigini. “È stato un episodio talmente fortuito, è impossibile non fondere agli avversari di non superare la metà campo. L’hanno superata una volta ed hanno trovato un tiro che è andato a sbattere contro Mantovani. A me fa specie che questo rigore non sia stato rivisto al VAR. Visto che né quello di Cosenza né questo sono stati rivisti al VAR mi chiedo perchè lo abbiano messo. A cosa serve? Restano sempre troppe interpretazioni, la discriminate sta sempre nelle loro mani. Era da rivedere perchè la palla ha sbattuto sul braccio di Mantovani che era lungo il corpo, non contro un braccio che aumenta la figura del giocatore. C’è una tecnologia e deve essere utilizzata. Inoltre sto notando che quando il VAR è meno ‘importante’ dell’arbitro non si va mai a rivedere, come se si volesse correggere chi è più alto in grado. Questa mia opinione, giusta o sbagliata che sia, va al di là degli interessi dell’Alessandria, mi piacerebbe far crescere il calcio attraverso considerazioni costruttive”.

Fabbrini devastante nella ripresa. “Rimasti in superiorità abbiamo chiesto a Lunetta di attaccare la profondità ed a Fabbrini di sfilarsi con la palla nei piedi che è ciò che lui sa fare meglio. È uno di quei calciatori che hanno qualità, che è un elemento fondamentale. In questa categoria è un giocatore forte, può saltare sistematicamente il suo avversario creando superiorità numerica. Questo fa capire cosa abbiamo passato noi con Bidaoui ad Ascoli. Spero Fabbrini continui a dare questo tipo di apporto con caratteristiche che mancavano all’Alessandria”.

La formazione schierata con il Como è sembrata molto convincente. “Dobbiamo ragionare partita per partita. Arriviamo da un tour-de-forse pazzesco che deve ancora concludersi. Io sapevo saremmo andati in difficoltà sul lungo, giocare ogni 48 ore avrebbe penalizzato una squadra con le nostre caratteristiche. Anche nel girone di andata facevamo fatica nei turni infrasettimanali per una questione fisiologica. Ma capita anche a grande livello, le squadre che hanno la Champions spesso non riescono a vincere in campionato. Dovevamo sopravvivere a questo ciclo di ferro per giocarci le ultime sette-otto partite in una condizione, spero, diversa”.

Dopo aver parlato della condizioni Kolaj (leggi anche Alessandria, infortunio per Kolaj. Un mese e mezzo di stop?) Longo ha parlato di Barillà ed Ariaudo. “Per ora hanno fatto una rifinitura con la squadra. sono ragazzi che si sono sempre allenati molto bene, li conosco e so quanto siano professionali, ovviamente mancano loro le esercitazioni situazionali con la palla. Mi auguro che in breve tempo possano dare un contributo alla squadra perchè sono due giocatori importanti per la categoria”.

L’espulsione di Parigini ed il rigore per il Como hanno segnato la gara. “Gli episodi sono determinanti e la fortuna sposti gli equilibri. Credo stasera sia stata dalla parte del Como, non certo dell’Alessandria. Uscire da qui con un punto, dopo una partita del genere, è una questione di fortuna. Sappiamo che la fortuna bisogna andarsela a prendere. Noi abbiamo fatto il massimo per quello che riguarda l’impegno ma dobbiamo pensare anche che se l’abbiamo pareggiata lo abbiamo fatto per imprecisione nostra. Nel senso che abbiamo avuto palle gol talmente clamorose che qualcuna doveva per forza andare. In qualche circostanza è stato bravo Facchin, c’è stato il palo di mezzo ma in due o tre situazioni la palla andava solo spinta dentro. Dovremo essere bravi a migliorare, sappiamo che non è possibile creare così tante palle gol in tutte le partite. bisogna essere molto più concreti”.

Siamo andati all’intervallo un po’ abbattuti. Ma ho detto che i ragazzi vanno elogiati, hanno grande predisposizione a lottare, a non mollare, a crederci ed a tirare fuori risorse anche quando tutto sembra perso. Per questo – ha concluso il tecnico facendo un giustificatissimo appello ai tifosi che restano a casa – mi auguro che nelle partite casalinghe che verranno, parlo di queste perchè i nostri tifosi in trasferta sono sempre eccezionali e ci seguono ovunque incitandoci, il ‘Moccagatta’ sia pieno per spingere la squadra e provare a fare di tutto. Abbiamo bisogno del nostro stadio, che non tiene 20.000 spettatori ne tiene 5.000. E mi fa specie che in serie B ad Alessandria, dopo quasi 50 anni, ci sia lo stadio semivuoto. Sapete quanto attaccamento io abbia per questa maglia, noi ci mettiamo passione come molti tifosi. Ma c’è tanta gente a casa che potrebbe venire a darci una mano perchè ne abbiamo bisogno. Direi che possiamo fare qualcosa in più per i ragazzi e per la società. Io conosco il pubblico dell’Alessandria e so cosa ci può dare”.