Angelo Gregucci: “Lavorare duro su testa, gambe e mentalità”

10.02.2020 08:30 di Redazione GrigiOnLine   vedi letture
Angelo Gregucci
Angelo Gregucci
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

L’Alessandria, per la seconda volta in stagione dopo il 4-1 incassato dall’Albinoleffe, esce sconfitta dallo stadio ‘Città di Gorgonzola’ (leggi anche Giana Erminio-Alessandria 2-1, Manconi stende i grigi) al termine di una gara non all’altezza delle aspettative nel primo tempo. Al temine dell’incontro, in conferenza stampa, il tecnico dei grigi Angelo Gregucci è molto severo nei suoi giudizi. E non potrebbe essere altrimenti.

Noi dobbiamo capire velocemente che in questa categoria bisogna avere un po’ più di spirito, di sostanza. I nomi non servono in questa categoria. Perciò dovremo necessariamente e velocemente cambiare. Se vogliamo costruire una squadra ambiziosa, la prima cosa è la sana voglia di competere. Non contano i numeri, i moduli. Conta lo spirito e noi siamo bassi di spirito. E poi vanno migliorati molti parametri, c’è da lavorare duro sulla testa, le gambe e la mentalità. È una squadra  che deve combattere di più e credere in questi valori. In campo ho visto un giocatore che ha fatto la differenza (Manconi, n.d.r.) e gli altri che combattevano, parlare non serve. Bisogna lavorare di più. Questa è l’ultima categoria professionistica e qui ci sono squadre che vendono carissima la pelle. Io voglio dei guerrieri, non gente che perde i contrasti, passivamente. Cosa è cambiato nel secondo tempo? Siamo andati un po’ più avanti, pur perdendo un po’ di lucidità, e quello è l’atteggiamento. Perché gli errori, il sistema di gioco sono problematiche successive, quella del presente è avere una squadra che combatte. E noi, in questo momento, non siamo il massimo da questo punto di vista. E poi bisogna correre ed essere più determinati. Mi rendo conto di dire banalità, ma queste sono cose che la squadra dovrebbe avere nel suo DNA. L’errore di Valentini? Ripeto, gli errori sono tollerabili, gli atteggiamenti no. Di Quinzio? Ha preso una botta, gli girava la testa ed ha chiesto il cambio. Gonnelli? È un giocatore”.