Viterbese ai raggi X

07.04.2018 08:00 di Federico Capra Twitter:    vedi letture
Viterbese ai raggi X
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Rescissioni, esoneri, ritorni e cacciate clamorose. Non c'è pace per la panchina della Viterbese. Una situazione dettata dalla vulcanicità del suo presidente Piero Camilli che da quando ha rilevato la società nel 2013 ha cambiato ben 14 allenatori (in tutto sono 19 se contiamo anche i richiami e controrichiami effettuati).

Una situazione difficile da commentare e che si è riprodotta anche nella stagione 2017/2018 quando Camilli ha affidato in un primo momento la squadra a Valerio Bertotto, poi esonerato e sostituito con Federico Onofri che a sua volta è stato cacciato al posto di Stefano Sottili esonerato per prendere Giuliano Giannichedda che ha infine rescisso consensualmente il contratto portando al richiamo di Sottili. Una sorta di scioglilingua capitato anche a ridosso di gare importanti come quella di sabato contro l'Alessandria.

Nonostante la grande confusione di allenatori, la Viterbese ha saputo confermarsi come ottima squadra raggiungendo traguardi importanti. In primis la finale di Coppa Italia serie C e poi un quarto posto in campionato ad appena 10 punti di distacco dalla vetta presidiata dalla Robur Siena. Insomma un cammino più che dignitoso per la prossima avversaria dell'Alessandria.

Ando ad analizzare con la lente di ingrandimento la stagione dei laziali, vediamo come la squadra di patron Camilli abbia vinto 14 delle 32 gare disputate perdendone 9 e pareggiandone altrettante. Questo ha portato la Viterbese a mettere in cascina 51 punti, tre in più dell'Alessandria strapazzata all'andata per 1-3. Sicuramente il punto di forza di una squadra relativamente 'anziana', con i suoi 24,7 anni di età media, è la difesa. Il pacchetto arretrato è infatti stato superato appena 33 volte classificandosi tra le sei difese meno battute della competizione. Nulla da dire anche all'attacco che con i suoi 43 gol segnato ha fatto meglio persino delle prime della classe Siena e Pisa.

Del resto il modulo solitamente adottato è un offensivo 4-3-3 che schiera in campo bocche da fuoco come l'esperto Jefferson e la rivelazione Vandeputte ma anche attaccanti come l'ex Foggia Calderini o il talentino della Roma Méndez. Insomma Piccolo e compagni sono avvertiti.