Si potrebbe dire che…
Si potrebbe dire che se un centrocampista che non ha mai segnato tra i professionisti subentra e dopo appena 120’’ sigla il gol del pareggio, per di più a tre minuti dalla fine e con un piede che non è il suo, allora c’è poco da fare.
Ma si potrebbe anche dire che dopo aver trovato il doppio vantaggio l’Alessandria, soprattutto nel secondo tempo, si è abbassata troppo complice qualche lettura non felicissima.
Oppure si potrebbe dire che la difesa, a differenza di altre occasioni e proprio perché la squadra ha arretrato troppo il raggio d’azione, non è sembrata impenetrabile.
Magari si potrebbe dire che non sono state finalizzate a dovere alcune ripartenze che avrebbero potuto e dovuto chiudere la partita.
Sicuramente si potrebbe dire che la Giana Erminio ormai è da considerare la bestia nera dei grigi ed anche per questo non ispira simpatia da queste parti.
E si potrebbero dire tante altre cose…
Ma il bello del calcio è che martedì prossimo l’Alessandria sarà di nuovo in gioco con la possibilità di archiviare un risultato che ha lasciato l’amaro in bocca e che, proprio per questo, deve alimentare un sano sentimento di rivalsa da mettere in campo contro il prossimo avversario.