Ripartire dall’applauso finale dei tifosi per ritrovare entusiasmo e fiducia

12.09.2021 13:00 di Fabrizio Pozzi Twitter:    vedi letture
Ripartire dall’applauso finale dei tifosi per ritrovare entusiasmo e fiducia
GrigiOnLine.com
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Cominciamo la nostra analisi dalla fine.

Al triplice fischio i grigi sono usciti dal campo tra gli applausi dei propri tifosi. Proprio gli stessi tifosi che li hanno sostenuti ed incitati a gran voce per tutta la gara, in maniera che definire encomiabile è riduttivo.

Messa così non sembra di raccontare la sconfitta interna dell’Alessandria per 1-3 con il Brescia. Anzi…

Però, a dirla tutta, sarebbe, anzi è, la terza sconfitta consecutiva in tre partite per la squadra di mister Longo. Una squadra che non lesina l’impegno, che si applica, che raccoglie i complimenti ma non i punti.

Purtroppo alla base di tutto ciò ci sono una serie di errori individuali, talvolta grossolani, che vengono puntualmente puniti dagli avversari condizionando l’esito delle gare. A riconoscerlo, per primo, è mister Longo, il quale ora ha il compito di non permettere ai suoi ragazzi di abbattersi più di quanto già non stiano facendo.

Pur con tutte le attenuanti del caso, dal noviziato in categoria ad un calendario oggettivamente in salita, dalla condizione che tarda ad arrivare per alcuni elementi ai già citati errori individuali, a questo punto il vero rischio è quello che nelle prossime settimane la squadra si alleni o scenda in campo avvitandosi in un’inconscia sensazione di negatività e di impotenza di fronte ad eventi dei quali si sente vittima e non artefice. Condizione che può sfociare soltanto in nuove ed ulteriori battute d’arresto.

Ritrovare al più presto entusiasmo e fiducia nei propri mezzi è la chiave di volta della struttura mentale che deve sorreggere la squadra. Ma per rendere più solida questa delicatissima architettura servono innanzitutto le fondamenta, che si identificano con i risultati positivi.

Del resto, quante volte abbiamo avuto modo di affermare che è la testa a comandare le gambe? Ecco perchè è persino scontato affermare che cominciare a fare punti, meglio ancora se in sequenza, potrebbe permettere a tutti di lavorare con ancora maggiore concentrazione e dedizione. Ma per fare tutto questo non bisogna commettere errori o, almeno, cercare di commetterne il meno possibile. E si torna da capo, come nel più classico dei circoli viziosi.

Il vero e più immediato obiettivo da raggiungere è dunque trasformare un circolo potenzialmente vizioso in un circolo effettivamente virtuoso. Scriverlo è facile, basta cambiare qualche lettera, oggettivamente molto più complicato riuscirci per davvero.

Proprio in quest’ottica riteniamo non sia il caso di accanirsi nei confronti di coloro i quali hanno commesso ingenuità o leggerezze, in difesa come in attacco, ricercando inutilmente capri espiatori. Gli errori li abbiamo visti tutti e, cosa che più conta, i protagonisti sono ben consapevoli di aver sbagliato.

Molto più costruttivo, invece, concentrare l’attenzione su quanto di buono è stato fatto, per esempio, nel primo tempo della gara con il Brescia. E da qui provare a ripartire. Ma al più presto, perché i prossimi esami portano il nome di Lecce ed Ascoli...