La seconda occasione

15.06.2017 11:00 di Fabrizio Pozzi   vedi letture
Giuseppe Pillon
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Giuseppe Pillon
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Sembra un paradosso, ma la vittoria nella seminale play-off con la Reggiana – che, per il momento, ha vendicato parzialmente la sconfitta nello spareggio del 26 giugno 1975 – procura all’Alessandria ‘solo’ la seconda occasione.

Cominciamo con il dire che non è da tutti guadagnarsi la seconda occasione. Ma che di questo si tratti è un dato inoppugnabile. 
La Dea Bendata ci ha messo un po’ del suo per permettere all’Alessandria di arrivare a giocarsi la finale dei play-off contro il Parma. Ma senza il suo aiuto chi sarebbe in grado di compiere un’impresa che stiamo inseguendo da  più di quarant’anni?

Non bisogna dimenticare, però, che anche Bepi Pillon ci ha messo del suo esaltando le caratteristiche della squadra e disegnandola sempre più a sua immagine e somiglianza. Forse è proprio grazie a questo che è riuscito a restituire fiducia nei propri mezzi ad un gruppo che sembrava insensibile e distaccato.

Quando al termine della gara con il Pontedera – nonostante 26 ‘virtuali’ minuti di cadetteria vissuti proprio nell’ultima giornata della regular season –  l’Alessandria vide sfumare la promozione diretta, il tecnico di Preganziol non si perse d’animo ed affermò di voler giocare tutte e sei le partite dei play-off.

Beh… possiamo dire che il tecnico è stato di parola. E alle parole sono seguiti i fatti. E a noi piace chi alle parole fa seguire i fatti. 

Per tutto questo, ma non solo, sarebbe davvero un peccato non sfruttare la seconda occasione…