La nemesi storica

08.04.2018 09:00 di Fabrizio Pozzi   vedi letture
La nemesi storica
GrigiOnLine.com

In questa stagione abbiamo spesso letto ed ascoltato dichiarazioni di questo tenore: “… siamo concentrati sul nostro obiettivo, l’esperienza dell’Alessandria insegna che non bisogna mai mollare…”. A parlare chi, senza distinzione di casacca o categoria, si trovava con un cospicuo vantaggio sulle inseguitrici.

Facciamo ordine e rileggiamo la storia recente. Una storia che conosciamo bene, ma che sembra ripetersi in maniera inquietante.

30 dicembre 2016, 21^ giornata del campionato 2016/17. Dopo un girone di andata da antologia, alla seconda di ritorno un’Alessandria si presenta imbattuta al ‘Picchi’ di Livorno. Dopo essere passati in vantaggio con Marras, la doppietta di Cellini sigilla la prima sconfitta stagionale dei grigi e, soprattutto, segna l’inizio di un calvario che si concluderà con una doppia delusione. La prima al termine di una regular season chiusa a pari punti con la Cremonese, ma in svantaggio negli scontri diretti, dopo aver sprecato un’infinità di match-ball e la seconda nella finale playoff con il Parma.

28 gennaio 2018, 23^ giornata del campionato 2017/18. Siamo alla quarta di ritorno. Il Livorno, imbattuto tra le mura amiche, arriva da uno strepitoso girone di andata. L’unico neo è rappresentato dalla sconfitta per 1-0 nel derby con il Pisa all’Arena Garibaldi, ma gli amaranto sembrano non avere credibili avversari in grado di insidiare il loro assoluto dominio in campionato. Il teatro è sempre lo stesso, il ‘Picchi’ di Livorno. Questa volta però, con uno dei più rapidi gol della storia, è Gonzalez a regalare la vittoria all’Alessandria e, soprattutto, ad aprire una crisi non ancora risolta in casa labronica.

In tutto questo si innesta alla perfezione quanto sta accadendo nel girone C, dove il Lecce ha dilapidato in maniera inconcepibile un vantaggio considerevole ed ora vede il suo primato insidiato più che concretamente da Catania e Trapani le quali potrebbero superare sul filo di lana proprio i salentini.

Quando certe esperienze le vivi sulla tua pelle, lo sappiamo bene, la sensazione è tutta diversa. Proprio per questo ciò che abbiamo provato l’anno scorso non potrà mai essere cancellato né restituito. Di sicuro non consola osservare che altri possano, a così breve distanza temporale, sperimentare circostanze tanto assurde. Però permette di comprendere che, per quanto esagerato e grottesco, il calcio è questo. Da sempre.

Resta il fatto, allora, che è inutile crogiolarsi nel rimpianto di quello che sarebbe potuto essere in questo campionato o, addirittura, in quello precedente. A questo punto della stagione – con una doppia finale di Coppa Italia da giocare ed i playoff sullo sfondo – benché sia innegabile ed aderente alla realtà, pensare di aver buttato alle ortiche un’altra occasione può rivelarsi più che altro dannoso.

In sostanza quello deve rincuorarci e, soprattutto, permetterci di guardare la realtà con occhi diversi è... pensare che non capita solo a noi!