Determinazione [de·ter·mi·na·zió·ne]

25.11.2017 12:00 di  Fabrizio Pozzi   vedi letture
Simone Corazza
GrigiOnLine.com
Simone Corazza
© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com

Quante volte, in questa maledetta stagione, abbiamo sentito invocare gli episodi favorevoli? Ebbene, a Piacenza perlomeno abbiamo avuto la dimostrazione che a questa Alessandria, benché spogliata di ogni alibi, gli episodi favorevoli non bastano.

Oggettivamente gli svarioni di Morosini e Fumagalli avrebbero messo al tappeto chiunque. Invece, per ribaltare un risultato che sembrava più che compromesso, al Piacenza è bastato un po’ di amor proprio esaltato dalle qualità morali, prima ancora che tecniche o fisiche, dei singoli.

Ieri sera al ‘Garilli’ è accaduto qualcosa di straordinario. E non ci riferiamo al bizzarro andamento della partita. La cosa davvero straordinaria è che abbiamo potuto vedere un concetto, cioè qualcosa di astratto, materializzarsi. Questo concetto è la determinazione, ossia quella voglia che viene da dentro e permette di superare i propri limiti.

Negli ultimi 13 mesi il 26enne Simone Corazza, contando anche i 34 che ha disputato ieri, ha giocato un’ottantina di minuti distribuiti nelle ultime cinque partite. Prima una frattura al piede e poi la rottura del crociato hanno messo in discussione la sua carriera. Forse è proprio la volontà di dimostrare, prima di tutto a sé stesso, di essere ancora un professionista in grado di guadagnarsi da vivere giocando a calcio che ha permesso a Corazza di segnare le sue prime reti con la maglia del Piacenza al cospetto degli impietriti difensori in maglia grigia.

E forse è grazie all’orgoglio, ferito da una goffa autorete, che un centrocampista come Tommaso Morosini è riuscito a trovare dentro di sé la forza per tentare la splendida azione personale dalla quale è scaturito il secondo gol biancorosso. Non dimentichiamo che si tratta di un giocatore che, dopo aver conosciuto la serie B, era finito tra i dilettanti. Ma ha avuto la personalità per tornare a pieno titolo tra i professionisti.

Questi due esempi permettono di comprendere che quando si predica l’abusata nozione di lavoro bisogna andare ben oltre gli aspetti tecnici, tattici o fisici. Che, guarda caso, assumono significato solo se c’è determinazione.

Siamo certi che Michele Marcolini, il quale come si suol dire è uomo di calcio, avesse piena coscienza di tutto ciò anche prima di sedersi sulla panchina dell’Alessandria.

Anzi, proprio per questo, riteniamo per nulla necessario che qualcuno gliene desse ulteriore conferma…