Decisione tardiva e parziale

18.02.2019 09:00 di Fabrizio Pozzi Twitter:    vedi letture
Decisione tardiva e parziale
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Uno dei tanti luoghi comuni del calcio è che l’allenatore è il primo a pagare quando i risultati non arrivano. Se partiamo da questo assunto, dopo le recenti prestazioni dei grigi, era fin troppo facile comprendere che l’esperienza alessandrina di Gaetano D’Agostino fosse giunta al capolinea.

Ovvio che il tecnico ci abbia messo del suo, soprattutto nell’ultimo periodo, con scelte di formazione e di singoli difficili sempre più difficili da comprendere e condividere. E la squadra senza capo né coda messa in campo ieri con l’Arzachena è stata solo la definitiva conseguenza di un disorientamento che ormai era senza ritorno.

Ma, come spesso accade, c’è un però. Quando D’Agostino aveva accettato di allenare l’Alessandria, il ridimensionamento degli obiettivi in casa grigia era ben noto. Ma qui non si è trattato di ridimensionamento, si è trattato di una smobilitazione in grande stile, onerosa e mal gestita.  

E qui siamo al punto. Alla luce di quanto si è potuto vedere per tre quarti di campionato (!) è evidente che coloro i quali hanno costruito questa squadra – il direttore sportivo Cerri ed il responsabile dell’area tecnica Soldati – hanno commesso errori gravi e rilevanti. Cioè hanno sbagliato almeno quanto l’allenatore, che è stato esonerato, se non di più.

Per questo l’assunzione di responsabilità del presidente Di Masi (leggi anche Luca Di Masi: “Mi prendo tutte le responsabilità per lo scempio”) appare non solo tardiva, ma anche e soprattutto parziale negli effetti delle decisioni prese.