Archiviare il passo falso e ripartire con rinnovato entusiasmo

01.12.2021 12:30 di Fabrizio Pozzi Twitter:    vedi letture
Matteo Pisseri
GrigiOnLine.com
Matteo Pisseri
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Dopo la sconfitta maturata con il Pordenone nel glaciale stadio ‘Teghil’ di Lignano Sabbiadoro è ovvio che la sensazione prevalente sia quella di rammarico, anche alla luce dei risultati maturati sugli altri campi.

E allora prendiamo spunto dal celebre adagio “Chi vince festeggia, chi perde spiega” e proviamo a spiegare. Ad appena tre giorni dalla bella vittoria sulla Cremonese l’Alessandria si è ritrovata a giocare nella gelida notte di Lignano Sabbiadoro al cospetto di un avversario affamato di punti ed in credito con la fortuna. Proprio per questo siamo certi che la squadra di mister Longo non abbia neanche lontanamente considerato l’ipotesi di prendere sotto gamba l’impegno, come dimostrato dall’approccio alla gara. 

La partita, infatti, poteva immediatamente incanalarsi su binari particolarmente graditi ai grigi dopo appena due minuti di gioco quando Mustacchio, a pochi passi da Perisan, non è riuscito a trasformare in gol il bel traversone da sinistra di Arrighini. Se è vero, come è vero, che questa circostanza ha condizionato l’andamento della gara, non possiamo fare a meno di sottolineare che appena cinque minuti dopo l’attaccante neroverde Folorunsho – che, manco a dirlo, poi indosserà i panni di mattatore dell’incontro – è stato graziato dal signor Marchetti di Ostia Lido il quale lo ha punito solo con il cartellino giallo dopo un durissimo fallo ai danni di Parodi. A nostro modesto avviso Folorunsho avrebbe meritato una sanzione più severa, ma noi non facciamo gli arbitri e ci limitiamo a commentare...

Se a questi due episodi aggiungiamo che, trascorsi appena altri otto minuti, uno svarione del reparto arretrato dell’Alessandria ha spianato la strada al vantaggio del Pordenone – tra l’altro nella prima occasione in cui i neroverdi si affacciavano dalle parti di Pisseri – allora possiamo facilmente comprendere le ragioni per le quali la montagna è diventata troppo alta per essere scalata.

Già a quel punto, eravamo appena al quarto d’ora di gioco, una squadra come l’Alessandria – che sappiamo bene non essere esattamente a proprio agio quando deve costruire calcio – non poteva che andare in difficoltà. Eppure il tentativo di reazione c’è stato, pur con un fraseggio non sempre preciso e senza costruire chiarissime palle gol. Ad onor del vero è stato ancora il Pordenone a rendersi pericoloso proprio Folorunsho con un robusto sinistro a giro indirizzato all’incrocio dei pali, sul quale Pisseri compiuto una parata ai confini della realtà distendendosi sulla propria destra ed andando a smanacciare. Ed è anche grazie a questo intervento che l’Alessandria è riuscita a rimanere in partita almeno fino al 61’, quando l’ingenuità di Pierozzi e l’indecisione di Di Gennaro hanno permesso a Folorunsho (e chi altri, se no?) di raddoppiare.

Di fatto la partita si è chiusa qui, con l’Alessandria che ha visto definitivamente venire meno le energie fisiche e mentali. Sinceramente non ce la sentiamo di gettare tutta la croce addosso ai giocatori subentrati appena pochi secondi prima del raddoppio neroverde. Kolaj, Palombi ed Orlando avrebbero potuto (e dovuto) fare di più, non fosse altro perchè erano ‘forze fresche’, ma oggettivamente la partita era ormai segnata.

In una serata tanto negativa proviamo, invece, a cogliere un paio di elementi positivi. Il primo è la conferma del valore assoluto di Pisseri. Premesso che, a parte quella su Folorunsho nel primo tempo, le sue parate sono state tutte compiute quando i giochi erano fatti e l’Alessandria davvero non ne aveva più, è giusto riconoscere che gli interventi dell’estremo difensore hanno impedito che il passivo diventasse più pesante. Aspetto che avrebbe potuto ulteriormente incidere sul morale di tutto l’ambiente grigio. Il secondo è l’utilizzo di Bruccini negli ultimi 20’. Prima di ieri sera il centrocampista aveva collezionato solo due presenze con complessivi 64’ d’impiego. È fin troppo evidente che un suo effettivo recupero potrà rivelarsi essenziale nell’economia delle scelte a disposizione di mister Longo.

Gli impegni incombono e domenica sera al ‘Moccagatta’ arriverà il Cittadella.

Analizzare gli errori commessi e cercare di recuperare energie ci pare il modo migliore per archiviare il passo falso di ieri e provare a ripartire con rinnovato entusiasmo.